Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

lunedì, settembre 29, 2008

Alla fiera del bollito

Si avvicina l'autunno e, come tutti ben sanno, il Piemonte è il regno del bollito.
Un bel piatto di carne fumante, acccompagnato da un fragoroso vino rosso autoctono: non c'è niente di meglio per affrontare a petto in fuori l'aria che diventa sempre più frizzante.

Ma come al solito non è questo il punto.
Col termine "bollito" si intende anche una persona che è cotta, finita, che - in senso lato - in quanto finita non ha più niente da dire. E di bolliti se ne trovano in ogni ambito: vita quotidiana, lavoro, arte, sport...

Questa settimana la carta offre due bolliti musicali da valutare con molta attenzione.
R.E.M. e Queen (nella famigerata versione + Paul Rodgers).

Partiamo dagli alfieri di Athens, Georgia.
Giusto sabato scorso, in una delle mie varie visite a Torino, ho avuto la possibilità di colmare una lacuna. Assistere ad un concerto dei R.E.M.
Anche qui c'entra Felipe...fu lui nel 1990 che mi presentò quelli che sarebbero diventati star di prim'ordine nel panorama rock mondiale con l'uscita di Losing My Religion e del meraviglioso album che contiene tale singolo: Out Of Time. All'epoca l'ultimo lavoro degli americani era Green, accolto positivamente in termini di vendite in tutto il mondo.
Ovviamente venni a conoscenza di quella che ritengo (e non solo io) la produzione migliore dei R.E.M. Il periodo IRS è stato contrassegnato da tali e tanti capolavori che a fatica si potrebbe fare una lista: da Murmur (e Chronic Town prim'ancora) a Document, da Radio Free Europe a The One I Love...si potrebbero compilare una valanga di mix tape con la prima produzione di Stipe e soci.
Poi il meritato successo, con due album accolti magnificamente da critici e consumatori: Out Of Time e l'autunnale Automatic For The People. Poi, come nelle migliori tradizioni, un po' di esperimenti...e lavori come Monster, New Adventures In Hi Fi, Up, Reveal...insomma anche la loro vena sembra estinguersi. Quest'anno, accompagnato da una campagna promozionale di tutto rispetto, è uscito Accelerate, salutato da tutti come il roboante ritorno sulle scene dei R.E.M.
Ritengo tale album piuttosto insipido...qualche brano è carino ma niente che possa far gridare al miracolo. Non sono certamente la distorsione (assassina) della Rickenbaker di Peter Buck o qualche ritornello che sa di già sentito a far di Accelerate un album interessante.
Però, nonostante questo, dal vivo they kick ass! I quasi 10.000 presenti al Pala Isozaki hanno potuto ammirare un gruppo con energia e voglia di suonare. Lo spettacolo è stato decisamente coinvolgente...Stipe istrione e misterioso, Mills quasi un po' truzzo con la magliettina senza maniche, Buck che strapazza la chitarra ma quando suona i vecchi pezzi...beh cazzo, il suono è quello.
Da studio pollice verso ma dal vivo sono stati (per me) una sorpresa e (per i fan storici che li seguono ad ogni esibizione) una garanzia.

Queen +
Non so...sono molto scettico. Da poche settimane è stato pubblicato The Cosmos Rocks, primo lavoro in studio dei superstiti May e Taylor più l'ex Free e Bad Company Paul Rodgers.
In controtendenza rispetto a tanti amici di IFMQ non presenziai al loro ritorno sulle scene qualche anno fa. La Regina per me è finita quando è morto Re Mercurio. Punto.
Non mi piacque all'epoca l'idea di Queen + e non mi piace adesso. Ma non per Paul Rodgers, per carità. Lui, nonostante gli anni, continua ad avere una voce incredibile e uno stile caldo e potente. Tutt'altro da Mercury, ma vorrei anche vedere. Fare un paragone fra i due non avrebbe alcun senso.
L'album, che ho ascoltato un paio di volte, non mi è piaciuto per nulla. Ritengo che si avverta in modo particolare l'intervento di Rodgers. Le nuove composizioni sono molto asciutte e scarne rispetto alle produzioni Queen fino al 1991. C'è più rock classico, sotto diverse forme, e non il rock (fino a News Of The World del 1977) e il pop (da The Game fino al triste epilogo sulle note di Innuendo) iper prodotto e pomposo tipico della Regina. Gli inserimenti di May con la sua Red Special, molto pochi rispetto al passato, sembrano piantati col martello e la prestazione di Taylor alla batteria è poca cosa. Si sente, e non poco, la mancanza di un basso importante come quello di Deacon, il quale - una volta calato il sipario - si è ritirato a vita privata a godersi le ingenti royalties.
L'album manca di amalgama, non ha un'identità ben precisa. E non saranno certamente alcuni episodi di rock and roll adolescenziale (la title track su tutte) a dar vita ad un progetto che pare essere una celebrazione dei bei tempi che furono piuttosto che un vero e proprio lavoro di insieme con un filo conduttore...che in passato era rappresentato dalle follie del buon vecchio Freddie.
Dal vivo sicuramente trascineranno, ma sembrerà un gran karaoke. A quel punto, preferisco una tribute band.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

1 Comments:

  • At 28/10/08 14:56, Blogger Francesco said…

    Sulla produzione degli alfieri di Athens mi trovi d'accordissimo, ma ammetto che Accelerate mi è piaciuto e non poco. Insipido, forse sì, ma anche una bella botta di adrenalina. Un pocket coffee musicale da ascoltare quando si ha bisogno di un po' di carica. E poi, vero, in studio non saranno più quelli di Murmur ma live sono una garanzia. Li ho sentiti per la prima volta in mezzo ai cinquantamila di Twickenham ed è stato uno show da paura.

     

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