Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

domenica, aprile 18, 2004

Da qualche giorno a questa parte, quando sono davanti al pc (soprattutto la sera), apro winamp e gli schiaffo dentro tutti gli mp3 che ho. E faccio partire la riproduzione casuale.
Non avete idea delle girandole di brani che vengono fuori (adesso c'è Hungry Heart di Bruce Springsteen). E mentre faccio le mie cose mi stupisco delle porcherie che conservo gelosamente sull'hard disk (adesso ci sono gli Extrema).

Questo weekend è stato, come al solito, all'insegna della musica.

Venerdì, assieme ad un amico (nonchè cantante/tastierista delle mia band), sono andato (come al solito) al Mephisto Rock Cafè di Lu Monferrato (e via con un po' di pubblicità) a godermi un tributo ben suonato agli Iron Maiden. Protagonisti (e via con un altro po' di pubblicità): i Children Of The Damned.
Un bel salto nel passato, quando appena ventenne gironzolavo con sei/sette amici, tutti vestiti di nero, sfasciando le casse dei rispettivi impianti autoradio in pieno (adesso c'è la cover di Kashmir fatta da Zakk Wylde) fervore integralista metallico.
Della serata, oltre la musica, sono da citare:

- il tempo atmosferico: più che essere nel Monferrato a primavera sembrava di stare in Transilvania in pieno inverno. Pioggia sottile ma fitta e nebbia che riempie le vallate. Paesaggio spettrale ma affascinante;
- le belle ragazze presenti nel locale. Oh, ce n'erano parecchie, altrochè. Che si dimenavano ed ogni tanto alzavano fiere il pugno facendo bella mostra di un paio di corna degne di Ronnie James Dio. Ma fra tutte queste ho visto la donna della mia vita: una bionda (anche se a me piacciono le more), bel fisico ma soprattutto un boccale da litro di birra in mano. Chi sei?!? Sposami ti prego!!

Sabato: come ogni anno, in questo periodo parte la fiera cittadina. Per festeggiarne la 400a edizione, è stata utilizzata l'ampia caserma esattamente davanti a casa mia. E proprio sabato c'era il concerto dei (ancora un po' di pubblicità) Western Comfort, combo locale che da anni porta a spasso un variegato repertorio west coast (Eagles, Doobie Brothers, America e quant'altro).
Ovviamente, prima del concerto mi sono fatto un giretto per i vari (adesso on the air c'è A Song For The Lover di Richard Ashcroft) stand.
La Fiera di S.Giorgio (questo è il suo nome) è sempre stata fondamentale per chi volesse rifarsi la pavimentazione di casa o sostituire la serranda del garage o comprare un bel pozzo. D'altronde, almeno una volta nella vita, chi non ha mai desiderato di farsi installare un pozzo magari in cucina? Si risolverebbero i problemi con i tubi che perdono o col calcare che ti intoppa tutto. Con buona salute dell'idraulico (tra le altre cose, si eliminerebbe una potenziale sorgente di corna per il marito).
Beh, fra queste amenità e stand del tutto inutili, ho potuto ammirare i volti euforici e smaniosi degli standisti (on my pc Gioco Di Bimba, Le Orme) che si sono trovati spontaneamente obbligati a trascorrere un lieto sabato sera fra depliants, palloncini che scoppiano e coppie alquanto distratte.

Ah, dimenticavo il concerto. Per l'occasione è stato messo in piedi un ricchissimo Palafiera. Con un suo microclima del tutto particolare: al suo interno la temperatura era decisamente più bassa rispetto all'esterno e l'aria, altrettanto decisamente, più umida (Fuck You dei Damageplan).
Il concerto è stato carino..a parte qualche pausa di troppo e l'orrenda batteria elettronica del batterista, nascosta alla va là che vai bene da un'improbabile bandiera degli USA. Il gruppo è bravo, ormai suona da tanti anni, però questa ambientazione non gli è decisamente congeniale. Molto meglio l'atmosfera raccolta ed intima di un piccolo club. Se siete amanti del genere, ve li consiglio.

Il resto della serata (adesso mi trastullo con l'ascolto del demo di prova di un giovine Bruce Dickinson con gli Iron - il pezzo è Killers) è trascorso via molle. Con le rituali birrette in un piccolo fumoso pub del centro.

Di certo, la nota poco usuale ma piacevole della serata è che non mi sono fatto i soliti 70/80 km per andare a vedere un concerto. E soprattutto i vigili urbano che bloccano il traffico per farmi attraversare il viale sotto casa, in un tratto in cui normalmente ci si deve buttare incrociando le dita nella speranza di non incontrare qualche automobilista miope.

Domenica: la Juve ha pareggiato a Parma e Di Vaio si mangiato il gol vittoria. Vaffanculo!