Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

sabato, febbraio 04, 2006

Sulla libertà di stampa e sulla coerenza

Già lunedì sera ero intenzionato a scrivere due righe sul caso delle vignette "anti-islamiche", prima che questo presunto bubbone scoppiasse e producesse il solito fiume di parole inutili ma soprattutto ipocrite, competizione questa che se fosse riconosciuta come disciplina olimpica noi italiani vinceremmo sempre la medaglia d'oro.

Comunque, ironia a parte, trovo che tutta l'indignazione di queste ultime ore sia una oscena manifestazione della pochezza culturale dei così tanto evoluti occidentali, che basta una cacata di mosca che già siamo lì a farcela nelle mutande, per la paura che quattro individui barbuti di fede religiosa differente dalla nostra scendano in strada per organizzare proteste e sit-in violenti.

E' ora di smetterla. Soprattutto, guarda caso, i politici. L'importante è arrivare davanti ad un microfono e metterci una pezza. Scusarci per le esecrabili rappresentazioni grafiche che qualche disegnatore ha fatto del barbuto profeta. Tutti ad inchinarsi, in nome dell'adagio popolare "scherza coi fanti ma lascia stare i santi".

Però io non mi ricordo reazioni indignate di opinion makers, giornalisti, intellettualoidi del cazzo (cioè tutti quelli di sinistra) e coglioni di destra quando Vauro pubblicò sulle pagine del Manifesto, nei giorni successivi l'elezione di Benedetto XVI, tale vignetta:

Povero Cristo...

Come la mettiamo adesso?

Magari prendiamoci cinque minuti di tempo e leggiamoci queste due rughe scritte da Magdi Allam e poi proviamo e ripensare a queste ultime vicende. Dobbiamo continuare a scusarci?

L'Occidente ha un nemico in casa: la paura

La via della riscossa intellettuale e della rinascita civile è possibile laddove gli occidentali e i musulmani riscoprono la centralità della persona facendo prevalere i valori della vita. Grazie Jaques Lefranc. Grazie Robert Menard. Grazie Jihad Momani. Grazie Maha Al Sharif. Con il loro coraggio i direttori del quotidiano francese France Soir , di Reporters sans frontieres, dei settimanali giordani Shehane e The Star , hanno aperto una breccia di luce e lasciato trasparire un barlume di speranza nella crisi delle menti e dei valori che si è avviluppata nelle tristemente note «vignette sataniche».

Si è trattato di un soffio d'aria pura nel clima avvelenato che pervade un mondo islamico che riscopre la sua unità nella logica delle intimidazioni, nella cultura dell'odio e nella pratica del terrorismo. Con a fronte un Occidente rimpicciolito più che mai da una paura che dopo essersi impossessata degli animi viene assurta a ideologia di Stato, forgiando l'attività dei governi e paralizzando l'iniziativa della società civile. Se dovessimo oggi fissare l'immagine del tanto paventato «scontro di civiltà», ebbene dovremmo prendere atto che l'Occidente è costretto sulla difensiva non solo nei confronti del «nemico» esterno, ma soprattutto del «nemico» più insidioso, quello che si annida e cresce al proprio interno. Stiamo parlando delle organizzazioni integraliste ed estremiste islamiche che, dai pulpiti delle moschee trasformate in centri di indottrinamento ideologico, hanno promosso una strategia di sottomissione delle comunità immigrate musulmane sfruttando abilmente l'ingenuità e la collusione degli europei.

Coordinate da veri e propri centri di comando, tra cui spicca la «Unione internazionale degli ulema» con sede a Dublino, capeggiata guarda caso dal noto telepredicatore della tv Al Jazeera , lo sheikh Youssef Qaradawi. Il referente spirituale e giuridico dell'insieme dei Fratelli musulmani in Europa, posto anche alla guida del «Consiglio europeo della fatwa e della ricerca», anch'esso con sede a Dublino. Tra i 300 membri della «Unione internazionale degli ulema» figurano il mufti di Gerusalemme, Ikrima Sabri, e il presidente della «Associazione degli ulema musulmani dell'Iraq», Haris al Dhari. Tutta gente che, come hanno esplicitato in un comunicato del 19 novembre 2004, hanno legittimato «la resistenza, dentro e fuori l'Iraq, fino alla liberazione dell'Iraq», specificando che «è jihad difensivo che non necessita di un comando generale e che comporta l'obbligo della partecipazione di tutti». Tutta gente che plaude agli attentati terroristici suicidi che massacrano gli israeliani o gli occidentali in Iraq. Tutta gente che impartisce gli ordini dall'Europa, come quello che annuncia per oggi una «Giornata mondiale dell'ira» contro la pubblicazione delle vignette raffiguranti il profeta Mohammad (Maometto).

Eppure Qaradawi e i suoi Fratelli musulmani dovrebbero sapere che la raffigurazione del profeta è sempre avvenuta nel corso della storia islamica. Se proprio non lo sapessero, vadano nel sito degli islamici riformatori e liberali www.muslimwakeup.com e nel forum troveranno un link che rimanda a una voluminosa raccolti di ritratti su tela e in miniatura, nonché vignette satiriche sul profeta. A parte ciò, anche qualora i musulmani non dovessero ritrarre il loro profeta, perché mai dovrebbe essere vietato a un non musulmano? Infine per quale ragione ai musulmani è ampiamente concesso ritrarre vignette offensive dei cristiani e degli ebrei, senza che sia stata proclamata alcuna «guerra santa» contro l'insieme dell'islam, mentre tutto il mondo sarebbe tenuto a un particolare riguardo nei confronti della sensibilità dei musulmani? Addirittura, con una sconcertante logica, il ministro dell'Interno saudita ha ieri reiterato la richiesta di una condanna da parte del Vaticano. Ma l'Arabia Saudita si è mai scusata con il Vaticano per i tanti cristiani che sono stati sgozzati in Iraq, massacrati nel Sudan, perseguitati ovunque nei Paesi musulmani? Noi siamo grati ai giornalisti francesi e giordani perché hanno dimostrato nei fatti di avere a cuore, al di là delle loro fedi o idee, una comune civiltà umana fatta di amore o di vita.

Magdi Allam
03 febbraio 2006

3 Comments:

  • At 4/2/06 18:56, Blogger Francesco said…

    Caro Fortunato, condivido il tuo pensiero e non posso non sottoscrivere l'intervento di Allam: puntuale, intelligente e pacato.

     
  • At 4/2/06 19:41, Anonymous Anonimo said…

    Ehi...Gramellini ti ha copiato il Blog? :-) Ciauz

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  • At 4/2/06 23:38, Blogger nowhere man said…

    Magdi Allam è una persona saggia e intelligente. Concordo.

    Se mi consenti una battuta, che ovviamente un musulmano apprezzerebbe poco, l'Islam è indietro rispetto a noi quanto lo è il loro calendario rispetto al nostro (anno 622 d.c=inizio dell'era musulmana con la cosiddetta 'egira').
    Prova a prendere la vignetta di Vauro. Portala nel 1400 in un qualunque paese dell'Europa Occidentale,anche nell'illuminata Inghilterra, e appendila a un muro.
    Dopo quanto verresti trascinato tra ali di folla inferocite, prelati e chierici che ti maledicono in tutte le salse e compagnia cantante, sino a un ceppo mentre un gentil signore con un nero cappuccio inizia a roteare un'ascia bipenne sul tuo collo desnudo?
    Poi, a mio modo di vedere, libertà di stampa o no, chi ha pubblicato quella vignetta poteva aspettarsi queste reazioni. Che da noi non ci sarebbero, come non ci sono state ora. Ma quarant'anni fa, oh se ci sarebbero state!

    Secondo me qui non era tanto un caso di libertà di stampa o meno.Quanto di buon senso o di opportunità.

    Esempio : X (tu) sei particolarmente suscettibile se offendo l'onorabilità di tua sorella. Ciononostante, siccome siamo in un paese libero, io (Y) ti dico in faccia che tua sorella è una ambasciatrice della puttaneria nel mondo. Tu, ovviamente, ti incazzi come una bestia e metti sotto assedio casa mia.
    Commento dei miei vicini di casa (intellettuali di sinistra, ipocriti & cacasotto :)
    "beh la sorella di X sarà pure una troia, ma se Y stava zitto era meglio per tutti..."

    Più che additare al pubblico ludibrio i vicini comunisti e ipocriti nonchè cacasotto, rifletterei sul fatto se fosse opportuno o meno da parte mia far scoppiare un casino mostruoso, alimentando un fuoco che covava sotto la cenere per altri motivi, tutti da discutere peraltro...

     

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