Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

mercoledì, settembre 22, 2004

Sto ascoltando Listen To The Music dei Doobie Brothers. In questi giorni il mio stereo veicola ai miei padiglioni auricolari gli Stratovarius. Un po' in overdose metallica e tastieristica, ho tirato fuori dal cilindro sta canzone.
E' solare, mette allegria, ti fa muovere...uno di quei pezzi che l'ottimista ascolta regolarmente ogni volta che si alza al mattino.

In università c'era un'atmosfera strana, sarà forse perchè ero veramente di buonumore, sarà perchè oggi era una bella giornata di sole.
Insomma, ero veramente positivo. E lo sono tuttora. Anche se stasera speravo facessero vedere Sampdoria-Juventus...e invece dovrò accontentarmi di Palermo-Fiorentina (o viceversa, non mi ricordo).

Ha appena chiamato Max, alle 22 passa a prendermi e andiamo a bere una cosa con il solito giro di spiritosoni che frequento. Di certo ci faremo un bel po' di risate davanti ad una pinta di birra. E direi che la prospettiva è allettante. Domani ho una riunione che spero possa rivelarsi interessante.

Ecco, sono finiti i Doobie Brothers e parte a manetta I Walk To My Own Song degli Stratovarius...beh però non sono male. Magari non brilleranno per originalità ma sanno fare il loro mestiere. Sono meravigliosi gli intrecci di tastiera e chitarra. Per non parlare di Jari Kainulainen, il bassista, che ha le palle di granito! Una poderosa sezione ritmica che vede il teutonico Jorg Michael seduto dietro le pelli. Non mi fa impazzire il suo stile ma in certi frangenti dimostra un certo gusto.

Insomma...sarà meglio che vada a cenare. Stasera minestrone e pollo arrosto. E birra, ovviamente.
Domani calcetto. E sono sicuro che almeno una palla la metto dentro (spero nella porta giusta). Ecco, c'è l'assolo vorticoso di Timo Tolkki...il pezzo rallenta, l'incedere è maestoso, accelerazione, si torna al ritornello. Timo Kotipelto si sgola...non ha una brutta voce ma la trovo eccessivamente piagniucolosa in certi frangenti.

Vabbè, magno. Ohhh...c'è Destiny, voce femminile da sola, ingresso maestoso sullo stesso tema della melodia vocale...di nuovo voce e tastiera (Jens Johansson, mica uno stronzo), la voce sembra venire da dietro le nuvole...parte il pezzo tirato, la chitarra ripete linea vocale...comincia la strofa...di nuovo la strofa...bridge accattivante, ben costruito che porta al ritornello non incridibilmente immediato nella sua prima parte mai poi decolla. Stop. Si ritorna al tema del pezzo e poi strofa doppia. Che bello il duetto tra Tolkki e Johansson...l'assolo non mi fa impazzire, troppo à la Yngwie Malmsteen.

Che ne dite, vi piacciono?