Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

venerdì, giugno 11, 2004

Stavo rileggendo le minchiate che ormai da più di due mesi scrivo quassù...prima o poi mi cacceranno (o caccieranno...così sono sicuro di non sbagliare!)
E mi sono soffermato sulla morte di Ray Charles. E mi sono venuti in mente Nino Manfredi, Gassman, Corrado, Alberto Sordi, Ronald Reagan e poi chissà quante altre persone che in questi ultimi anni hanno (o hanni anno, tanto per continuare a non sbagliare) deciso che ne avevano a sufficienza di questo ecosistema e sono passati a (così si dice) miglior vita.
Erano quelle persone pubbliche che tempestavano i teleschermi e le pagine di giornale della mia infanzia.
Mi vengono in mente i film di Sordi o quelli di Manfredi trasmessi durante gli afosi pomeriggi delle domeniche estive, le strette di mano fra Reagan e Gorbaciov nella fredda Rejkyavik (o come cappero si scrive), la Corrida di Corrado o il Pranzo è Servito. Tanti volti, tante voci, tanti gesti. Tutte cose che rivedevi giorno dopo giorno, che fuori piovesse o ci fosse il sole, che fossi a letto con la febbre o con un piede ingessato, a ora di pranzo o cena, a Natale o durante un comunissimo giorno feriale.
Sono pezzettini che se ne vanno, immagini che rimarranno per sempre tali, catturate in qualche foto, su qualche nastro magnetico o qualunque tipo di supporto. Bidimensionali e piatte. In bianco e nero o a colori.
Però per fortuna, può passare anche il tempo, ma certe emozioni e certi ricordi te li porti sempre dietro.

ps: oddio...adesso che sto rileggendo...non è che il ricordo di Ronald Reagan sia uno di quelli a cui tengo maggiormente...niente di personale Ronnie, sia chiaro.