Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

lunedì, dicembre 13, 2004

Forse, in fondo in fondo, sono un anarchico nello spirito.

Non mi piacciono le formalità, odio la giacca e la cravatta.
Odio i salamelecchi, mi sento molto di più a mio agio con chi dice pane al pane e vino al vino.
Non sopporto le persone sicure di sé fino alla strafottenza, non sopporto chi ti guarda dall’alto, non mi piace la moda, l’uniformarsi all’opinione comune, non sopporto la coerenza a tutti i costi.
Preferisco dei sani dubbi piuttosto che delle false certezze. D’altronde che certezze abbiamo nella vita se non il fatto che alla fine i problemi ognuno se li risolve da sé? Preferisco l’intelligenza all’inutile starnazzare, l’ironia e soprattutto l’autoironia (perché nessuno nasce su un piedistallo), mi piace la diversità, la dolcezza, la profondità dei sentimenti, la preziosità dei momenti trascorsi assieme alle persone più care, adoro il silenzio, la riflessione, credo in una forma di moralità umana, che ogni individuo possiede e che alcuni hanno barattato a favore di beni effimeri.
Preferisco il sole che ti brucia la faccia o il vento che ti taglia le orecchie alle confuse luci artificiali e alla velocità delle macchine.
Preferisco la forza squassante della rabbia o la delicatezza di un cenno gentile piuttosto che un comportamento di maniera.
Preferisco la sincerità, anche quando fa male, piuttosto che l’ipocrisia ragionata.
Mi piace suonare perché divento parte di una magia chiamata musica.
Mi piace la notte, perché abbiamo meno fretta e siamo tutti un po’ più sinceri, mi piace il sole primaverile, mi piacciono le tinte calde del primo autunno, adoro le fredde mattinate invernali ma cariche si sole.
Mi piace la natura perché ti fa capire che, in fondo, anche l’uomo è un animale.
Mi piacciono le serate fra amici nelle quali condividi passioni e birra.
Mi piace innamorarmi perché mi sembra che tutto sia bello, perché mi sembra di camminare a un metro da terra.
Mi piace vedere il frutto del mio lavoro e sapere che le altre persone si fidano di me, mi piace avere fiducia delle persone perché ritengo che l’amicizia sia molto importante.
Spesso mi sembra che ci sia troppa indifferenza, che tutti abbiano troppa fretta e sacrifichino momenti di riflessione per il successo, i soldi, le mode ed il divertimento a tutti i costi.
Mi sento a disagio con le persone con le quali non riesco a comunicare.
Mi piace guardare una persona e intendermi con lei solo con uno sguardo.
Odio lo sfoggio della cultura fine a se stessa senza un po’ di buonsenso e umiltà, odio l’arroganza e la vacuità dei nostri tempi.
Mi piace scrivere perché devi fermarti e riflettere, perché devi aprirti e mostrarti a te stesso. Perché quello che scrivi rimane per sempre. Scrivendo diventi immortale e superi le tue limitazioni corporee di spazio e tempo.
Mi piace entrare nelle chiese vuote, essere investito dal silenzio, mi piace la sensazione di giramento alla testa che si prova quando alzi la testa e guardi la maestosità architettonica della fede. Mi piacciono le chiese vuote e silenziose perché sono uno degli ambienti migliori per entrare in contatto con la tua spiritualità.
Mi piacciono gli incroci polverosi di campagna, arsi dal sole e immersi nel verde ondeggiante dei campi.
Adoro i tramonti ma ancora di più l’alba. Sono momenti misteriosi che non capirò mai.
Amo la Juve, mi piacciono le donne, quando ridono e quando fanno le civette.
Mi piace avere qualcuno da pensare, mi piace essere importante per qualcuno e che qualcuno sia importante per me, perché penso che l’uomo non sia nato per stare da solo.
Amo l’imprevedibilità, mi piace farmi la barba perché sono un po’ pignolo e mi piace avere cura di me. Ma a volte mi piace non farmela.

Mi piacciono tantissime cose.

Ma la cosa più bella è avere qualcuno con cui condividere i miei pensieri e le mie sensazioni.
In fondo, penso ancora di essere una di quelle persone che si innamorano di tutto.
E’ così bello.