Venerdì sera: Mephisto a Lu Monferrato
Ormai sto diventando un cliente abituale. Fino a sei/sette anni ci si recava a Lu col gruppetto di amici integralisti metallari. Poi mi sono imborghesito, ho visitato altri lidi. Ma alla fine si ritorna sempre ai vecchi amori, altro che minestre riscaldate.
E dunque, come dicevo, venerdì inizia un nuovo weekend musicale. Questa volta a calcare il palco c'erano i Rovers, tribute band dei Led Zeppelin. La mia memoria mi porta indietro di un paio di anni quando, in una birreria-bettola sperduta tra le zanzarose pianure mandrogne, vidi i Rovers per la prima volta. Bravi, fedeli all'originale, molto composti. Visivamente magari non erano un granchè ma musicalmente notevoli.
Appunto.
Venerdì sera tutta un'altra roba! Aprono con Good Times, Bad Times. Saltano da album ad album, fregandosene del tempo e degli stili. Ma soprattutto jammano e non poco. Pezzi dilatati all'inverosimile, fughe nel tempo con rimandi al rock'n'roll fifties e (!) a ritmi latino americani. Per un istante sembrava di essere di fronte a dei santoni: durante No Quarter, mentre il dinoccolatissimo bassista-tastierista (si è calato veramente bene nella parte di John Paul Jones) si dilettava con la sua pianolina, il pubblico (normalmente in piedi) si è seduto per terra. Un tappeto di persone all'ascolto. Sembrava che tutto si fosse fermato per un istante, per un attimo ho perso la concezione del tempo. E anche il cantante è sceso dal palco e si è messo fra il pubblico a godersi lo spettacolo.
E poi la magica perfezione del basso di Dazed And Confused...brividi ragazzi! E poi Misty Mountain Hop, Since I've Been Loving You, Celebration Day, The Song Remains The Same, Rock'n'Roll, Thank You, Whole Lotta Love, Moby Dick e l'immancabile Stairway To Heaven. E poi qualche altro brano che non mi ricordo più.
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Rubrica della serie: "Torniamo coi piedi per terra" - Verso la fine del concerto (stavano suonando Kashmir) mi reco in bagno per mingere (ovviamente, mi sono scolato un litro di birra e prima o poi avrei dovuto farlo). Finisco tutte le mie cosine col cosone ed esco dal cesso. E da persona educata quale sono decido di lavarmi le mani. Peccato che il lavandino fosse occupato da un curioso soggetto che stava facendo bella mostra dei suoi succhi gastrici (citazione felipiana - grazie Felipe) palesemente allungati con l'alcol.
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Insomma, il concerto è durato quasi tre ore. Gli ultimi pezzi me li sono goduti sotto il palco. Alla fine di Thank You la folla ha reclamato altri pezzi ma il chitarrista, con occhiate che non lasciavano adito a nessun dubbio, si è arreso. Cioè, tre ore di concerto molto molto intense. Lo capisco anche. Immagino bene: quando sali sul palco e inizi a suonare, a parte la strizza iniziale, tiri fuori energie che manco sapevi di possedere. E non ti accorgi che il tempo passa. E quando finisci ci rimani pure male eh...quindi penso proprio che fosse un tantinello stanchino il clone di Page (con tanto di assoletto in delay con l'archetto).
Pensierino del Felipe (che è un personaggio, prima o poi ve ne parlerò): i Led Zeppelin (come tanti altri) sono imprescindibili. Sono i classici. Andrebbero studiati a scuola.
Sabato: giornata di decompressione. I miei decidono di partire per un weekend alla tpo maison. E io divento il legittimo possessore di casa mia.
Peccato che non ho fra le mani la materia prima.
E questo mi fa incazzare come un bufalo. Quando la mia ex preparatrice atletica mi allenava con impegno e dedizione purtroppo non ho mai potuto godere del confortevole riparo delle mura domestiche. E adesso che il riparo c'è l'unica alternativa che mi rimane è una sessione di autoallenamento. E tutto ciò non mi pare onesto. E poi diciamolo: è, intellettualmente parlando, poco stimolante. E poi i Kleenex costano!
La giornata è stata meteorologicamente splendida, un assaggio d'estate. I tigli davanti a casa mia, con la loro chioma nuova di zecca, non mi fanno vedere dall'altra parte della strada.
Sono uscito un paio di volte per la solita corroborante passeggiatina fisiologica col mio amico peloso e sulla mia strada, nel pomeriggio, ho incrociato una di quelle coppiette veramente fastidiose alla vista. Lui un perfetto damerino, con una giacca scura-jeans perfettini-scarpe da vero figo-capigliatura perfettasembraquasidiplasticatipoicapellideiLego. Lei un ragazzina che ad occhio avrà avuto al massimo vent'anni, minutina, capelli lunghi alle spalle neri, maglioncino rosa. E ogni 3 secondi netti si fermavano in mezzo al marciapiede per limonare duro. E ovviamente io dietro di loro a guardare prima il culo di lei, poi le scarpe di lui. Nella speranza che il mio amico peloso si fermasse per battezzargliele.
Dopo cena i miei sono andati via. Alle 22 esco e faccio un giro in centro con un amico. E mi ricordo solo dopo un pezzo che, in occasione del 25 aprile, abbiamo anche un brillantissimo concerto *gratis*, cioè a spese dei contribuenti, dei Modena City Ramblers.
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Tribuna politica: io odio la festa del 25 aprile. Non per il suo significato storico, per carità, ci mancherebbe ancora. Piuttosto per il fatto che se non sei di sinistra ti guardano come un erede degli invasori nazi-fascisti. E io non sono di sinistra, Dio mi scampi da questa jattura! Ora, io penso di essere una delle persone più democratiche di questo mondo. Però quando vai in piazza e senti un comizio politico anche abbastanza offensivo (e io non sono berlusconiano - anzi in certi frangenti il Cavaliere mi sta anche un po' sui testicoli), beh la prima sensazione che provo è un discreto fastidio. Più che altro per il senso di appropriazione ideologica di tale ricorrenza.
Ma poi mi consolo: se l'espressione massima della sinistra italiana (ed è così) si sostanzia in girotondi, sceneggiate di piazza e concerti...beh, tirate voi le somme.
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Dopo un po' di birra torno a casa. E mi avventuro in improponibili film su SKY. Risultato: vado a dormire alle 5.
Domenica
Sveglia alle 10.30
Trasferta alla tpo maison
Braciolata e vino rosso (e un goccetto di Tequila Reina!)
Mhh...hounpo'disonnomisacheschiacceròunpisolino -> dormitina corroborante dalle 15 alle 19
Cena
Ritorno a casa.
E adesso non mi addormento più, cazzo!
Ormai sto diventando un cliente abituale. Fino a sei/sette anni ci si recava a Lu col gruppetto di amici integralisti metallari. Poi mi sono imborghesito, ho visitato altri lidi. Ma alla fine si ritorna sempre ai vecchi amori, altro che minestre riscaldate.
E dunque, come dicevo, venerdì inizia un nuovo weekend musicale. Questa volta a calcare il palco c'erano i Rovers, tribute band dei Led Zeppelin. La mia memoria mi porta indietro di un paio di anni quando, in una birreria-bettola sperduta tra le zanzarose pianure mandrogne, vidi i Rovers per la prima volta. Bravi, fedeli all'originale, molto composti. Visivamente magari non erano un granchè ma musicalmente notevoli.
Appunto.
Venerdì sera tutta un'altra roba! Aprono con Good Times, Bad Times. Saltano da album ad album, fregandosene del tempo e degli stili. Ma soprattutto jammano e non poco. Pezzi dilatati all'inverosimile, fughe nel tempo con rimandi al rock'n'roll fifties e (!) a ritmi latino americani. Per un istante sembrava di essere di fronte a dei santoni: durante No Quarter, mentre il dinoccolatissimo bassista-tastierista (si è calato veramente bene nella parte di John Paul Jones) si dilettava con la sua pianolina, il pubblico (normalmente in piedi) si è seduto per terra. Un tappeto di persone all'ascolto. Sembrava che tutto si fosse fermato per un istante, per un attimo ho perso la concezione del tempo. E anche il cantante è sceso dal palco e si è messo fra il pubblico a godersi lo spettacolo.
E poi la magica perfezione del basso di Dazed And Confused...brividi ragazzi! E poi Misty Mountain Hop, Since I've Been Loving You, Celebration Day, The Song Remains The Same, Rock'n'Roll, Thank You, Whole Lotta Love, Moby Dick e l'immancabile Stairway To Heaven. E poi qualche altro brano che non mi ricordo più.
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Rubrica della serie: "Torniamo coi piedi per terra" - Verso la fine del concerto (stavano suonando Kashmir) mi reco in bagno per mingere (ovviamente, mi sono scolato un litro di birra e prima o poi avrei dovuto farlo). Finisco tutte le mie cosine col cosone ed esco dal cesso. E da persona educata quale sono decido di lavarmi le mani. Peccato che il lavandino fosse occupato da un curioso soggetto che stava facendo bella mostra dei suoi succhi gastrici (citazione felipiana - grazie Felipe) palesemente allungati con l'alcol.
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Insomma, il concerto è durato quasi tre ore. Gli ultimi pezzi me li sono goduti sotto il palco. Alla fine di Thank You la folla ha reclamato altri pezzi ma il chitarrista, con occhiate che non lasciavano adito a nessun dubbio, si è arreso. Cioè, tre ore di concerto molto molto intense. Lo capisco anche. Immagino bene: quando sali sul palco e inizi a suonare, a parte la strizza iniziale, tiri fuori energie che manco sapevi di possedere. E non ti accorgi che il tempo passa. E quando finisci ci rimani pure male eh...quindi penso proprio che fosse un tantinello stanchino il clone di Page (con tanto di assoletto in delay con l'archetto).
Pensierino del Felipe (che è un personaggio, prima o poi ve ne parlerò): i Led Zeppelin (come tanti altri) sono imprescindibili. Sono i classici. Andrebbero studiati a scuola.
Sabato: giornata di decompressione. I miei decidono di partire per un weekend alla tpo maison. E io divento il legittimo possessore di casa mia.
Peccato che non ho fra le mani la materia prima.
E questo mi fa incazzare come un bufalo. Quando la mia ex preparatrice atletica mi allenava con impegno e dedizione purtroppo non ho mai potuto godere del confortevole riparo delle mura domestiche. E adesso che il riparo c'è l'unica alternativa che mi rimane è una sessione di autoallenamento. E tutto ciò non mi pare onesto. E poi diciamolo: è, intellettualmente parlando, poco stimolante. E poi i Kleenex costano!
La giornata è stata meteorologicamente splendida, un assaggio d'estate. I tigli davanti a casa mia, con la loro chioma nuova di zecca, non mi fanno vedere dall'altra parte della strada.
Sono uscito un paio di volte per la solita corroborante passeggiatina fisiologica col mio amico peloso e sulla mia strada, nel pomeriggio, ho incrociato una di quelle coppiette veramente fastidiose alla vista. Lui un perfetto damerino, con una giacca scura-jeans perfettini-scarpe da vero figo-capigliatura perfettasembraquasidiplasticatipoicapellideiLego. Lei un ragazzina che ad occhio avrà avuto al massimo vent'anni, minutina, capelli lunghi alle spalle neri, maglioncino rosa. E ogni 3 secondi netti si fermavano in mezzo al marciapiede per limonare duro. E ovviamente io dietro di loro a guardare prima il culo di lei, poi le scarpe di lui. Nella speranza che il mio amico peloso si fermasse per battezzargliele.
Dopo cena i miei sono andati via. Alle 22 esco e faccio un giro in centro con un amico. E mi ricordo solo dopo un pezzo che, in occasione del 25 aprile, abbiamo anche un brillantissimo concerto *gratis*, cioè a spese dei contribuenti, dei Modena City Ramblers.
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Tribuna politica: io odio la festa del 25 aprile. Non per il suo significato storico, per carità, ci mancherebbe ancora. Piuttosto per il fatto che se non sei di sinistra ti guardano come un erede degli invasori nazi-fascisti. E io non sono di sinistra, Dio mi scampi da questa jattura! Ora, io penso di essere una delle persone più democratiche di questo mondo. Però quando vai in piazza e senti un comizio politico anche abbastanza offensivo (e io non sono berlusconiano - anzi in certi frangenti il Cavaliere mi sta anche un po' sui testicoli), beh la prima sensazione che provo è un discreto fastidio. Più che altro per il senso di appropriazione ideologica di tale ricorrenza.
Ma poi mi consolo: se l'espressione massima della sinistra italiana (ed è così) si sostanzia in girotondi, sceneggiate di piazza e concerti...beh, tirate voi le somme.
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Dopo un po' di birra torno a casa. E mi avventuro in improponibili film su SKY. Risultato: vado a dormire alle 5.
Domenica
Sveglia alle 10.30
Trasferta alla tpo maison
Braciolata e vino rosso (e un goccetto di Tequila Reina!)
Mhh...hounpo'disonnomisacheschiacceròunpisolino -> dormitina corroborante dalle 15 alle 19
Cena
Ritorno a casa.
E adesso non mi addormento più, cazzo!
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