Proprio ieri, la vigilia del primo giorno d'estate, si è scatenata l'ira d'iddio sui cieli del ridente comune in cui abito.
Le nubi si sono addensate, si sono fatte fosche, gonfie di pioggia. Tutto ad un tratto il vento è calato e le prime gocce, da un gallone l'una, si sono schiantate sull'asfalto. Sempre più numerose. Nel giro di pochi istanti un vero nubifragio.
Poi un po' di pausa. E di nuovo pioggia, con un'intensità ed una forza notevoli, e in alcune zone della città anche la grandine ha fatto capolino tra i nembi che coprivano la volta celeste. Sotto casa mia è caduto qualche chicco per giunta piccolino, quasi tenero. Ma in altri quartieri le strade erano completamente bianche. Manco abitassi, che ne so, a Los Angeles in cui esiste un microclima per ogni zona urbana.
Comunque, ieri sera, avvolto da un'atmosfera fresca (c'erano 18 gradi quando sono uscito di casa alle 22) sono andato da Max a vedere un film. La Giuria, con Gene Hackman, Dustin Hoffman e John Cusack (tra l'altro, bello..ve lo consiglio).
Finita la proiezione, facciamo due chiacchiere e poi varco la soglia per tornarmene a casa.
E qui quello che non ti aspetti.
La pioggia insistente del pomeriggio, oltre ad aver reso l'aria frizzante, aveva sapientemente mescolato le infiorescenze ormai cadute dagli alberi con la terra, il verde sembrava più rigoglioso, la terra carica di umidità lasciava liberi aromi intensi, larghi specchi d'acqua scura sull'asfalto riflettevano le luci dei lampioni e si increspavano leggermente, assecondando la leggerissima brezza che spirava.
Ma soprattutto il profumo che aleggiava...quella sensazione di vitalità ed energia...non solo fragranze ma anche quella persistenza di fiori e qualche foglia secca impastati in una poltiglia giallastra ai bordi delle strade...quella vitale sensazione di macerazione che al primo impatto può apparire sgradevole ma che si avvicina, per qualità ma non certo per intensità, a quella che si respira nei boschi dopo un forte temporale.
Avvolto da tutte queste sensazioni, che mi hanno riportato indietro negli anni quando da bambino andavo a giocare d'estate in una piccola pineta immersa fra verde mediterraneo, pigne cadute e aghi di pino secchi, mi sono avviato verso la macchina.
Salgo. Accendo. Parte il ventilatore e l'odore che avvertivo per strada invade l'abitacolo. Mi accendo una sigaretta. La sensazione è sempre più forte...financo più sgradevole, di primo acchito.
Proseguo. Arrivo a casa. Apro i portoni ed entro con la macchina. Scendo dalla vettura e mi avvio verso le scale (con un sacchetto contente un nuovo acquisto: Pulp Fiction in dvd..era ora che lo prendessi..la vecchia vhs ringrazierà per il pensionamento). Entro in casa, tutto è buio. Mi avvio verso la camera.
Però c'è qualcosa che non mi torna. L'odore continua a seguirmi. Eppure le finestre sono chiuse.
Nella penombra mi tolgo i sandali, entro nel cono di luce della lampada vicina al mio letto.
Cazzo, ho pestato una merda!
E quindi stamattina, oltre a non aver sentito la sveglia (perchè non l'ho neanche puntata) mi sono pure dovuto smerdare le calzature.
Buon lunedì a tutti!
Le nubi si sono addensate, si sono fatte fosche, gonfie di pioggia. Tutto ad un tratto il vento è calato e le prime gocce, da un gallone l'una, si sono schiantate sull'asfalto. Sempre più numerose. Nel giro di pochi istanti un vero nubifragio.
Poi un po' di pausa. E di nuovo pioggia, con un'intensità ed una forza notevoli, e in alcune zone della città anche la grandine ha fatto capolino tra i nembi che coprivano la volta celeste. Sotto casa mia è caduto qualche chicco per giunta piccolino, quasi tenero. Ma in altri quartieri le strade erano completamente bianche. Manco abitassi, che ne so, a Los Angeles in cui esiste un microclima per ogni zona urbana.
Comunque, ieri sera, avvolto da un'atmosfera fresca (c'erano 18 gradi quando sono uscito di casa alle 22) sono andato da Max a vedere un film. La Giuria, con Gene Hackman, Dustin Hoffman e John Cusack (tra l'altro, bello..ve lo consiglio).
Finita la proiezione, facciamo due chiacchiere e poi varco la soglia per tornarmene a casa.
E qui quello che non ti aspetti.
La pioggia insistente del pomeriggio, oltre ad aver reso l'aria frizzante, aveva sapientemente mescolato le infiorescenze ormai cadute dagli alberi con la terra, il verde sembrava più rigoglioso, la terra carica di umidità lasciava liberi aromi intensi, larghi specchi d'acqua scura sull'asfalto riflettevano le luci dei lampioni e si increspavano leggermente, assecondando la leggerissima brezza che spirava.
Ma soprattutto il profumo che aleggiava...quella sensazione di vitalità ed energia...non solo fragranze ma anche quella persistenza di fiori e qualche foglia secca impastati in una poltiglia giallastra ai bordi delle strade...quella vitale sensazione di macerazione che al primo impatto può apparire sgradevole ma che si avvicina, per qualità ma non certo per intensità, a quella che si respira nei boschi dopo un forte temporale.
Avvolto da tutte queste sensazioni, che mi hanno riportato indietro negli anni quando da bambino andavo a giocare d'estate in una piccola pineta immersa fra verde mediterraneo, pigne cadute e aghi di pino secchi, mi sono avviato verso la macchina.
Salgo. Accendo. Parte il ventilatore e l'odore che avvertivo per strada invade l'abitacolo. Mi accendo una sigaretta. La sensazione è sempre più forte...financo più sgradevole, di primo acchito.
Proseguo. Arrivo a casa. Apro i portoni ed entro con la macchina. Scendo dalla vettura e mi avvio verso le scale (con un sacchetto contente un nuovo acquisto: Pulp Fiction in dvd..era ora che lo prendessi..la vecchia vhs ringrazierà per il pensionamento). Entro in casa, tutto è buio. Mi avvio verso la camera.
Però c'è qualcosa che non mi torna. L'odore continua a seguirmi. Eppure le finestre sono chiuse.
Nella penombra mi tolgo i sandali, entro nel cono di luce della lampada vicina al mio letto.
Cazzo, ho pestato una merda!
E quindi stamattina, oltre a non aver sentito la sveglia (perchè non l'ho neanche puntata) mi sono pure dovuto smerdare le calzature.
Buon lunedì a tutti!
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