Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

giovedì, gennaio 20, 2005

Sparate pure sulla croce rossa

Giusto un paio di riflessioni, tanto per non far impolverare il mio blogghino.

Stamattina stavo fumando una sigaretta con un compagno di master nell'attesa di entrare in università, ove giustamente è vietato fumare. In mezzo alla strada, avvolto dal sole e dal freddo, mi volto per un istante ad osservare il traffico che ad Alessandria, da un paio di anni a questa parte, è notevolmente cresciuto in intensità. E cosa vedo?
Un autobus che passa e sulla sua fiancata, a caratteri cubitali, leggo una roba del genere: Tu non fumi, io respiro
Ora, va bene che il fumo fa male e blablabla...che il fumo passivo fa male e blablabla ma che venga pure preso per il culo da un mezzo pubblico, sul quale campeggia questo dileggio. Ma come...e lo smog derivante dal traffico? Ci sono volte in cui mi sento mancare il respiro quando passeggio per le vie della mia città durante le ore di punta, quando le macchine sono ferme ed incolonnate...siamo veramente al parossismo più spinto.

Ma soprattutto...mia sorella, insegnante, ieri mi narrava tale situazione. La settimana prossima ci sarà la Giornata della Memoria, monito circa le nefandezze perpetrate circa 60 anni fa da uomini nei confronti di altri uomini. Insomma, la commemorazione della Shoah. In occasione di tale giornata, una scuola del centro città sarà chiusa, creando qualche comprensibile disagio ai genitori dei bambini che la frequentano. Ma non è questo il punto.
Il punto è che sui giornali e nei servizi ai telegiornali, per non parlare degli speciali ormai stantii e un po' polverosi che le varie rubriche televisive tangono in serbo nei propri archivi, sarà un succedersi di immagini ed opinioni sull'infame destino che toccò milioni di ebrei neanche tanto tempo fa. E fin qui niente da dire.
Ma perchè tutti si interessano sempre e comunque alla Shoah? Una prima risposta potrebbe essere: "Uè pirla, i numeri parlano chiaro. Cioè 6 milioni...non sono sufficienti secondo te?" La mia risposta è: non sono sufficienti per l'immane triturata di coglioni che ogni anno ci tocca.
E sì, perchè...i morti del regime comunista sovietico in settant'anni di barbarie non li vogliamo ricordare? Per non parlare di quelli in Cina o in Cambogia o in Birmania (o Myanmar). I massacri in Sudan? I curdi sterminati da Saddam? I morti palestinesi che Israele ha sulla coscienza? E i morti israeliani dei quali i terroristi palestinesi sono responsabili? Allora a questo punto non vogliono celebrare solennemente la scomparsa dei Maya o degli Aztechi o degli Incas? E la fine di merda che hanno fatto gli indiani d'America? I morti in Algeria per mano dei terroristi (e non sono pochi, almeno 100.000). E i morti nell'Africa Centrale? Gli stermini razziali in Ruanda? E le pulizie etniche nell'ex Jugoslavia? E i morti di Pinochet? E i desaparecidos argentini?
Si potrebbe andare avanti per secoli. Questi morti, queste persone massacrate perchè di credo politico o religioso differente, di queste persone non vogliamo mai ricordare i nomi? Perchè per loro non esiste una giornata della memoria?