Ieri pomeriggio ho parlato a lungo con una persona. Eravamo io e lei, seduti di fronte l'un l'altra.
E per la prima volta l'ho guardata profondamente negli occhi, come mai mi era capitato in precedenza. Normalmente non fisso mai le persone mentre parlo con loro, o almeno lo faccio ma non con insistenza.
Ma ieri pomeriggio c'è stato un attimo in cui non ce la facevo proprio a distogliere lo sguardo. E più la osservavo più mi rendevo conto della sua bellezza. Ma non la bellezza esteriore, quella fisica, la più immediata e tangibile. Parlo di una ricchezza interiore che ovviamente traspare nei piccoli gesti che compie ogni giorno. Ma che non emerge sempre tutta. O per lo meno non è facile da apprezzare subito nella sua intierezza.
Non penso di averla colta in toto ma ho iniziato a scorgerla. Ed è stupefacente. Ha una luce tutta sua, un'energia che investe. E quasi mi sentivo in soggezione. Il tempo si è arrestato, di sottofondo le macchine che passano e la gente che parla ad alta voce. E poi per un istante non si è sentito più niente. Quel vuoto vorticoso che ti fa girare la testa, come quando entri in una gigantesca e fresca cattedrale.
Si è creata una sorta di ritmo, di frasi che seguivano altre frasi. Parole che continuavano a scorrere, concetti messi a nudo, intese, scambi di idee sulla vita, l'ambizione, la scrupolosità, la paura, l'insicurezza. Ma tutto in maniera fluida, un costante scorrere di parole che parevano musica, una suite lunghissima. Interrotta da qualche battuta e un cenno di sorriso. Ma un sorriso per nulla sguaiato o scomposto quanto piuttosto una carezza calda e quella luce negli occhi che non ha mai smesso di brillare.
E io sono rimasto lì, a guardare affascinato, conscio del fatto che un momento del genere non sarebbe durato per sempre. E ho cercato di approfittarne il più possibile, assorbendo quell'energia positiva che avvertivo.
Non bastano queste poche parole per poter descrivere quello che ho visto ieri pomeriggio, non rendono per nulla giustizia, ne servirebbero altre forse di più belle.
Magari un giorno le troverò, però tu non ti offendi vero? Sì, sto parlando con te...non voltarti per vedere se ce l'ho con un'altra persona.
Questo è un piccolissimo omaggio.
E per la prima volta l'ho guardata profondamente negli occhi, come mai mi era capitato in precedenza. Normalmente non fisso mai le persone mentre parlo con loro, o almeno lo faccio ma non con insistenza.
Ma ieri pomeriggio c'è stato un attimo in cui non ce la facevo proprio a distogliere lo sguardo. E più la osservavo più mi rendevo conto della sua bellezza. Ma non la bellezza esteriore, quella fisica, la più immediata e tangibile. Parlo di una ricchezza interiore che ovviamente traspare nei piccoli gesti che compie ogni giorno. Ma che non emerge sempre tutta. O per lo meno non è facile da apprezzare subito nella sua intierezza.
Non penso di averla colta in toto ma ho iniziato a scorgerla. Ed è stupefacente. Ha una luce tutta sua, un'energia che investe. E quasi mi sentivo in soggezione. Il tempo si è arrestato, di sottofondo le macchine che passano e la gente che parla ad alta voce. E poi per un istante non si è sentito più niente. Quel vuoto vorticoso che ti fa girare la testa, come quando entri in una gigantesca e fresca cattedrale.
Si è creata una sorta di ritmo, di frasi che seguivano altre frasi. Parole che continuavano a scorrere, concetti messi a nudo, intese, scambi di idee sulla vita, l'ambizione, la scrupolosità, la paura, l'insicurezza. Ma tutto in maniera fluida, un costante scorrere di parole che parevano musica, una suite lunghissima. Interrotta da qualche battuta e un cenno di sorriso. Ma un sorriso per nulla sguaiato o scomposto quanto piuttosto una carezza calda e quella luce negli occhi che non ha mai smesso di brillare.
E io sono rimasto lì, a guardare affascinato, conscio del fatto che un momento del genere non sarebbe durato per sempre. E ho cercato di approfittarne il più possibile, assorbendo quell'energia positiva che avvertivo.
Non bastano queste poche parole per poter descrivere quello che ho visto ieri pomeriggio, non rendono per nulla giustizia, ne servirebbero altre forse di più belle.
Magari un giorno le troverò, però tu non ti offendi vero? Sì, sto parlando con te...non voltarti per vedere se ce l'ho con un'altra persona.
Questo è un piccolissimo omaggio.
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