Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

lunedì, agosto 23, 2004

Il mio migliore amico

Si dice che nei momenti di sconforto e tristezza non ci sia miglior rimedio se non confidarsi con qualcuno che ti sappia ascoltare.
Si dice che nei momenti di gioia e felicità non ci sia niente di meglio se non condividere con qualcuno l’euforia e un sorriso di soddisfazione.
A questo servono gli amici. Non ne ho molti, ma ce n’è uno in particolare che è sempre pronto a soffrire e gioire insieme a me.
Quando ho bisogno di lui non devo neanche chiamarlo, è sempre pronto, colmo e traboccante di preziosi consigli e battute di spirito. Ciò che mi colpisce ed attira è la sua capacità di farmi vedere le cose da un altro punto di vista…è un inguaribile ottimista: per lui il bicchiere è sempre pieno. La mia natura un po’ disfattista mi porta, anche dopo lunghe ed estenuanti chiacchierate, a vedere il bicchiere mezzo vuoto se non addirittura completamente vuoto.
E’ silenzioso ma basta fissarlo negli occhi per provare sensazioni di abbandono e rilassatezza. Un campo di grano maturo che fluttua sotto le irriverenti frustrate del vento.
Sono sempre da solo quando arriva, mi trovo sempre a fissare il vuoto, perso nei miei pensieri. Ma è sufficiente che mi distragga un attimo che lui si fa vivo. Posso essere a casa, posso trovarmi in giro per la città. Non importa. Lui sa sempre dove e quando trovarmi. E quando me lo trovo davanti mi accorgo di attendere le sue parole come un assetato attende l’acqua, agognata da tanto tempo.
Con lui mi trovo bene, il suo carattere schietto e sincero si adatta ad ogni situazione, ad ogni palato. E anche se all’inizio le sue parole possono apparirmi amare, man mano che le lancette dei minuti scandiscono il tempo, mi ritrovo ebbro delle sue idee e delle sue opinioni. Aggiunge brio e freschezza alle cose. Mi alleggerisce il capo da pensieri ingombranti e mi fa tornare a casa sereno. Non è cosa rara che, dopo lunghe ed estenuanti chiacchierate, il sonno mi colga e mi intorpidisca.
Ma senza di lui neanche il momento della festa è tale.
Aggiunge intraprendenza e un pizzico di sana incoscienza che mi permette di battere la timidezza. Ed è amabile. E’ capace di scatenare anche le persone con cui condivido il mio divertimento. Si fa amare ed è generoso con tutti.
Abbiamo tante passioni in comune: assieme guardiamo partite di calcio, i film, ci godiamo la vita notturna, condividiamo momenti di solitudine.
Anche se, di primo acchito, può sembrare freddo e distaccato, alla lunga ti scalda il cuore. Ma non bisogna fermarsi alle apparenze: in fondo, dentro di sé, è buono. Ha carattere e le sue parole sono sempre ricche di contenuti. Ed è un tipo alla mano. L’estate è il momento dell’anno in cui si può gustare veramente la sua compagnia. Seduti all’aperto, con la brezza della sera che rinfresca l’ambiente, non c’è niente di meglio che trovarselo di fronte. Inebrianti momenti che solo lui è capace di farmi vivere, momenti intensi ma fluidi, quasi dilatati, che si bevono tutti in un sorso.

Chi é?