Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

martedì, agosto 24, 2004

Stamattina mi sono svegliato un attimino tardi, causa rientro ad ore antelucane per il concerto della MerQury Band a Castelnuovo Scrivia.
I miei occhi appena schiusi hanno trovato il cielo grigio, l'aria raffrescata ma soprattutto diverse pozzanghere nel cortile di casa mia. Il che vuol dire, senza paura di essere smentito, che in un momento non ben specificato che va dalle 2.30 alle 11 qui è piovuto. I soliti ben informati mi hano poi confermato che in mattinata un po' di pioggia ha fatto la sua comparsa e ha nettato il suolo mandrogno.

E la sensazione che avverto è che l'estate sia giunta ad un punto di svolta. Già da qualche giorno l'aria mattutina era particolare, più fresca, meno umida. Il lenzuolo che copre il mio armonico e granitico fisico era sollevato fin quasi alle spalle al mio risveglio in questi ultimi dì. Questo vuole dire che durante la notte ho sentito freddo. Lievemente costipato, sto rivivendo tutte quelle sensazioni che da bambino mi facevano odiare i temporali e gli scrosci post ferragostani. Erano quei fenomeni atmosferici che facevano cambiare il tempo e mi facevano intuire che settembre era alle porte e dunque fine delle vacanze e inizio della scuola.
Adesso la scuola non c'è più. Ci sono una serie di lavori che devo fare. C'è la vita in questa città che sta riprendendo i suoi soliti ritmi. Ma la cosa non mi dispiace.

In merito a ieri sera, mi sono reso conto di essere un democristianaccio inciucista senza speranza se confrontato con un losco figuro completamente rasato che si aggirava per la piazza di Castelnuovo Scrivia, pieno di spillettine e borchiette che richiamavano sapori vagamente reazionari e conservatori e una toppa con una svastica grossa così.

Ho poi assistito ad un magistrale accordo diplomatico fra degni rappresentanti del corpo di polizia municipale del ridente comune che ha ospitato il concerto di Altavilla & co e lo smisurato milanese con il quale ho condiviso l'esibizione live, assieme al fidato vocalist del mio simpatico complessino.
Motivo del contendere: l'auto del milanese parcheggiata davanti ad un portone, non debitamente segnalato come passo carraio. In verità, il buonsenso non porterebbe a parcheggiare di fronte ad un portone. Ma, per essere obiettivi, la "non segnalazione" poteva lasciar spazio a molteplici interpretazioni. Risultato: niente multa ed una lieve lavatuccia di capo. Ma lo smisurato milanese ha dato subito l'impressione di essere in partita, sfoderando i suoi migliori numeri dialettici, abituato com'è a confliggere con i ghisa meneghini.
Alla fine, miei piccoli lettori, tutto si è risolto nel migliore dei modi: tutti abbracciati - noi, i vigili, gli abitanti del palazzo ostruito - a fumar spinelli e a ricordare gli anni del '68, durante i quali facevamo gli scavezzacollo fra un picchetto, una manifestazione ed un'okkupazione scolastica, sulle note dei Pooh e Simon & Garfunkel.
Quelli sì che erano tempi!