Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

giovedì, settembre 09, 2004

E dopo i parenti di tpo, quest'oggi parliamo dei conoscenti di tpo.
Il protagonista di queste righe è Nacho.
Nacho è argentino. Nacho si è trasferito nel ridente comune in cui abito più o meno una decina di anni fa. Nacho ha sempre un sorriso per tutti.
E' un buon batterista (per quello che ho sentito io) e gli ho rubato qualche trucco del mestiere l'unica volta che sono andato a sentirlo.
Gli piace ballare...mi ricordo un sabato pomeriggio di qualche anno fa. Non faceva caldissimo, anzi per niente. Era appena piovuto e io stavo andando in centro, ombrello al braccio, per vedermi con alcuni amici. Ad un certo punto, passando sotto i portici in piazza noto con la coda dell'occhio due tipi che si producevano in qualche passo di break dance, davanti ad un negozio della Telecom. Li osservo incuriosito, erano vestiti di nero. Ad un certo punto uno dei due mi guarda e mi saluta. Era Nacho. Non l'avevo riconosciuto. I passanti ci guardavano con occhio stranito: lui con le mani nere, tutto sudato e io vestito da fighettino, lappato per il dì prima della festa. Una coppia improponibile.

Un fenomeno. Abbiamo incrociato le tibie non so quante volte a calcetto il martedì (o il giovedì sera). Scontri leggendari. Tipo 5 contro 5. Io in una squadra e lui nell'altra. Io in difesa perchè lento e grosso e lui sulla fascia perchè veloce, con un dribbling abbastanza secco e una bella castagna. Le partite fra di noi andavano regolarmente a finire così: dieci minuti di agonismo puro, dopodichè il resto del tempo fermi a parlare dei cazzi nostri e a scherzare mentre gli altri si facevano un mazzo così. E le madonne volavano.
Mi ricordo un grazioso episodio (e penso se lo ricordi anche lui): io difesa e lui attacco, la sua squadra ci coglie alla sprovvista, lancio lungo e Nacho parte per prendere la boccia. Io arretro e gli sto dietro. Ma lui è più veloce e mi supera leggermente. Entrambi con gli occhi in aria a fissare la palla, per carpirne la traiettoria e per farla nostra. Nessuno dei due guarda l'altro. La parabola scende, il pallone è sempre più vicino a terra, guardo solo la sfera che gira. Prendo le misure ad intuito. Ci siamo, questa è mia e non gliela lascio. Alzo la gamba destra, in una spaccata volante alla Zambrotta.

Puff!

Manco la palla. Centro in pieno il culo di Nacho. Ho riso mezz'ora. E lui pure...non subito ma anche lui ha riso.

Ora mi chiederete: checcefrega a noi di Nacho? Niente penso, però avevo voglia di dedicargli due righe, sperando che sabato pomeriggio si guadagni la sua fetta di celebrità!

In bocca al lupo Nacho!