Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

sabato, gennaio 29, 2005

Macca on the mic

Sabato...è il giorno della musica.

Durante la settimana, fra ufficio e università il tempo scarseggia e quando la mia signorina torna in terra natia, io mi sciroppo una maratona di musica fino a che non ne ho le scatole piene. Cioè mai.

Si inizia da venerdì: prove con i Cognizione Zero. La scorsa settimana, in versione stringata ma essenziale (chitarra-tastiera-basso-batteria) abbiamo provato a buttare giù Beat It del Jackson Michael. Risultato: accettabile, se trascuriamo quella bazzeccola dell'assolo, a firma Van Halen Edward che il mio generoso chitarrista ha provato a buttare giù. Con risultati non certo confortanti. Ma come fargliene una colpa?

Curiosi di sentirne una versione un po' più sensata, ieri sera Beat It era al primo posto delle nostre priorità. E quindi il mio prode vocalist si è cimentato nei panni del "Micheletto che il negretto nun vò fà" (cit.). Il risultato non è stato punto incoraggiante, poichè il registro del Jackson non si confà alle peculiarità del nostro urlatore. Ne abbiamo abbozzato una versione in un'altra tonalità, per venire incontro alle esigenze vocali, ma l'esito è stato ancor meno incoraggiante. Quindi l'abbiamo cassata.

Poscia ci siamo dedicati ad un nuovo brano, Don't Chain My Heart dei Toto, un bluesone terzinato molto caldo. Quasi buona alla prima. E' il nostro campo. La prochaine fois la registriamo per vendere un po' l'effetto che fa. Vengo anch'io. No, tu no.

Finite le prove, io e Billy Shears ci siamo rintanati in un locale qui in città, scolando birra, mangiando toast con la capricciosa e bruschette agliatissime, accompagnati da Riding With The King, a firma Eric Clapton e B.B. King. Osservazione del mio cantante, rigorosamente non fumatore: "Sono conscio degli effetti deleteri del fumo - sia attivo che passivo - però ascoltare blues senza il locale fumoso non è la stessa cosa". Alleluja!

Stamattina, mentre ricoprivo il mio muscoloso corpo con indumenti adeguati alla temperatura esterna poco clemente, mi gustavo Rundabout degli Yes, da Fragile.

E oggi pomeriggio giù di Macca. Prima il live Back In The U.S. e adesso Choba B CCCP, album di cover fifties. E' decisamente il campo di McCartney. Dopo i Beatles, anni di progetti solisti, con sua moglie (la prima tanto per intenderci, Linda), con i Wings.
Però alla fine insomma....Get back, get back, get back to where you once belonged e quindi indietro con le lancette del tempo quando tutto era più semplice e facile. Tre accordi, terzine, sudore e voce da vendere.
C'è poco da fare. Macca, nonostante 60 e un pezzo, spacca ancora. Altrochè!
Tatatà tatatà tatatà...