Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

sabato, aprile 16, 2005

E mi raccomando...acqua in bocca...

Tratto dalla famosissima serie: "Ordinari racconti di sfiga"

L'anno scorso mi sono recato in quel di Canelli per pranzare assieme ad un caro amico, nonchè collega universitario dei bei tempi che furono, all'epoca impiegato presso una nota azienda produttrice di vino (il cui nome inizia per C e finisce per ontratto).
Non pratico della ridente località, mi preparo una mappa veloce veloce per giungere in loco e spendo una decina di minuti al telefono con codesto figuro per farmi spiegare bene quale fosse il tragitto da compiere.
Sicuro dei miei mezzi, poggio le natiche sul sedile della mia Suzuki (che adesso non c'è più) e mi dirigo nell'astigiano.
Giunto a Canelli senza sbagliare strada, mi ritrovo in centro nel giro di pochi istanti, date le dimensioni ridotte della cittadina.
Memore della telefonata, cerco i punti di riferimento che mi avrebbero dovuto accompagnare senza timori fino alla meta del mio viaggio. Ma, ovviamente, tutto quello che sembra facile a parole non lo è sempre nella realtà dei fatti.
Quindi, dopo aver perso l'orientamento e aver tentato un paio di alternative ovviamente fuorvianti, mi fermo nell'intento di rivolgermi a qualche autoctono per ottenere nuove e ben più fruttuose indicazioni.
Scendo dalla macchina, mi appiccio una paglia, mi aggiusto la cintola delle braghe e inizio a guardarmi attorno. Nel giro di pochi istanti si materializza davanti a me un tipo. Con un abito appena ritirato dalla lavanderia, si stava recando presso la sua autovettura.
Lo avvicino.

Io: "Buongiorno, sto cercando la Contratto ma penso di essermi perso. Potrebbe gentilmente indicarmi la strada giusta."

Il tipo mi guarda e gli si stampa in volto un mezzo sorrisino. Mi fa cenno con la mano di attendere. Mi volta le spalle, si dirige verso la sua macchina, parcheggiata a pochi metri di distanza dalla mia, posa l'abito sul sedile posteriore, chiude la portiera, si gira verso di me e si riavvicina.

A quel punto mi guarda con espressione interrogativa, al che io ripeto la frase.

Io: "Sì...le dicevo...saprebbe indicarmi cortesemente che strada devo fare per arrivare alla Contratto?".
Il tipo mi fissa, prende fiato e: "Euuhhaa nggg abuuuaa iihhhee oouuuu".

Cazzo, era muto.

Lo fermo immediatamente, lo ringrazio per la cortesia e la disponibilità e gli dico che mi arrangio (effettivamente da dov'ero sarebbe stato punto difficile indicare il percorso solo a gesti).
Lui mi fa un sorriso grosso come una casa mi saluta e se ne va.

ps: per la cronaca...sono arrivato a destinazione, siamo andati a pranzo e mi sono 'mbriacato per ben bene.