Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

martedì, febbraio 21, 2006

In the end...we worked it out pt.2

La parte 1 è sul diario degli Sugarplum Fairy.
Solo che sto facendo a pugni con splinder per mettere a disposizione il file, quindi ci provo da qui.

Grazie all'aiuto di Alex adesso non dovrebbero più esserci problemi!

Grazie Cumpà!

Ah già...il link...

http://halfmusician.altervista.org/download/SP_Come_together.mp3

martedì, febbraio 07, 2006

Parliamo un po' di me adesso...

Effettivamente devo riconoscere che in queste ultime settimane mi sono cimentato con temi di interesse pubblico...a volte faceti (GF) ...a volte un po' più seri.

Ci sta anche...mica posso sempre vivere isolato nel mio guscio di viavai quotidiano, riparato e a volte schiacciato da quello scudo che fa si che le giornate passino via uguali a tutte le altre.

Comunque...punto 1: sto ingrassando come un bue. E non sto scherzando. Giusto questa sera dopo cena per curiosità sono andato a pesarmi. E penso di non essere mai stato così adirato con la forza di gravità. E' veramente grave la situazione. Anzi...pesante.
Urge stratagemma per eliminare la massa brulicante di adipe che giorno dopo giorno si sta accumulando sopra i miei laschi addominali. I quali pensano di dormire il sonno dei giusti. Mi sa che dovrò svegliarli bruscamente, altrimenti si rischia che vadano in letargo per sempre. E a quel punto verrò assunto come pilota di mongolfiera. Anzi, mi sa che sarò io la mongolfiera.

Punto 2. Probabilmente...anzi, senza il probabilmente, venerdì sera prossimo venturo parteciperò alla prima cena della mia vita con un nutrito numero di ex compagni del liceo. La faccenda nasce da un incontro con L. (anche se il suo nome di battesimo è G.). Il quale mi fa su una storia incredibile per giungere alla conclusione che: "Sarebbe ora di organizzare qualcosa. E' passato così tanto tempo. Dai...potremmo andare a mangiare in quel ristorante, così possiamo far casino come ai vecchi tempi". E io gli rispondo che: "Per me va bene. Qualche contatto mi è rimasto. Faccio il possibile".
Insomma, senza affannarmi eccessivamente mi adopero per informare tizio e caio. Poi un bel mattino passa davanti al mio ufficio F. e ci mettiamo a chiacchierare e gli spiego della cena e cose così. Nel frattempo arriva anche L. e continuiamo il discorso. E ad un certo punto L. snocciola un paio di date, che io considero del tutto indicative. Ma poi L. tira fuori l'argomento chiave, la leva che sposta il mondo e che fa organizzare cene di questo tipo.

La gnocca.

Dice L.: "Ah...non ci sono cazzi. Alla cena deve venire anche C. (la gnocca) e ci devo troppo provare. E' mia. Ragazzi non fate i coglioni e non rompetemi le uova nel paniere, ok? Me la devo fare. Punto." E io penso...ma non dovevamo andare il quel locale dove possiamo far casino e bla bla bla? E poi perchè C. dovrebbe darla proprio a te?

Comunque. F. e L. si congedano e io continuo a pensare al mio. Passa qualche giorno e arriviamo a stasera. Mi chiama il Maestro e mi dice: "Allora la cena è venerdì!" Come la cena è venerdì? Me lo dici così? Cazzo, ho anche le prove coi CZ che se saltano le prove mi si inculano senza vaselina!
Ma poi ad un certo punto il Maestro mi dice: "Eh già...L. vuole provarci con C. Vuole farsela e ha anche detto che quella sera sarebbe meglio se evitassimo di tirare fuori i vecchi nomignoli del liceo".

O__o

L. ... SEI FINITO!
Spero per te che ti venga l'influenza e che ti costringa a casa a letto perchè se ti presenti venerdì sera torni a casa con le ossa rotte!

sabato, febbraio 04, 2006

Sulla libertà di stampa e sulla coerenza

Già lunedì sera ero intenzionato a scrivere due righe sul caso delle vignette "anti-islamiche", prima che questo presunto bubbone scoppiasse e producesse il solito fiume di parole inutili ma soprattutto ipocrite, competizione questa che se fosse riconosciuta come disciplina olimpica noi italiani vinceremmo sempre la medaglia d'oro.

Comunque, ironia a parte, trovo che tutta l'indignazione di queste ultime ore sia una oscena manifestazione della pochezza culturale dei così tanto evoluti occidentali, che basta una cacata di mosca che già siamo lì a farcela nelle mutande, per la paura che quattro individui barbuti di fede religiosa differente dalla nostra scendano in strada per organizzare proteste e sit-in violenti.

E' ora di smetterla. Soprattutto, guarda caso, i politici. L'importante è arrivare davanti ad un microfono e metterci una pezza. Scusarci per le esecrabili rappresentazioni grafiche che qualche disegnatore ha fatto del barbuto profeta. Tutti ad inchinarsi, in nome dell'adagio popolare "scherza coi fanti ma lascia stare i santi".

Però io non mi ricordo reazioni indignate di opinion makers, giornalisti, intellettualoidi del cazzo (cioè tutti quelli di sinistra) e coglioni di destra quando Vauro pubblicò sulle pagine del Manifesto, nei giorni successivi l'elezione di Benedetto XVI, tale vignetta:

Povero Cristo...

Come la mettiamo adesso?

Magari prendiamoci cinque minuti di tempo e leggiamoci queste due rughe scritte da Magdi Allam e poi proviamo e ripensare a queste ultime vicende. Dobbiamo continuare a scusarci?

L'Occidente ha un nemico in casa: la paura

La via della riscossa intellettuale e della rinascita civile è possibile laddove gli occidentali e i musulmani riscoprono la centralità della persona facendo prevalere i valori della vita. Grazie Jaques Lefranc. Grazie Robert Menard. Grazie Jihad Momani. Grazie Maha Al Sharif. Con il loro coraggio i direttori del quotidiano francese France Soir , di Reporters sans frontieres, dei settimanali giordani Shehane e The Star , hanno aperto una breccia di luce e lasciato trasparire un barlume di speranza nella crisi delle menti e dei valori che si è avviluppata nelle tristemente note «vignette sataniche».

Si è trattato di un soffio d'aria pura nel clima avvelenato che pervade un mondo islamico che riscopre la sua unità nella logica delle intimidazioni, nella cultura dell'odio e nella pratica del terrorismo. Con a fronte un Occidente rimpicciolito più che mai da una paura che dopo essersi impossessata degli animi viene assurta a ideologia di Stato, forgiando l'attività dei governi e paralizzando l'iniziativa della società civile. Se dovessimo oggi fissare l'immagine del tanto paventato «scontro di civiltà», ebbene dovremmo prendere atto che l'Occidente è costretto sulla difensiva non solo nei confronti del «nemico» esterno, ma soprattutto del «nemico» più insidioso, quello che si annida e cresce al proprio interno. Stiamo parlando delle organizzazioni integraliste ed estremiste islamiche che, dai pulpiti delle moschee trasformate in centri di indottrinamento ideologico, hanno promosso una strategia di sottomissione delle comunità immigrate musulmane sfruttando abilmente l'ingenuità e la collusione degli europei.

Coordinate da veri e propri centri di comando, tra cui spicca la «Unione internazionale degli ulema» con sede a Dublino, capeggiata guarda caso dal noto telepredicatore della tv Al Jazeera , lo sheikh Youssef Qaradawi. Il referente spirituale e giuridico dell'insieme dei Fratelli musulmani in Europa, posto anche alla guida del «Consiglio europeo della fatwa e della ricerca», anch'esso con sede a Dublino. Tra i 300 membri della «Unione internazionale degli ulema» figurano il mufti di Gerusalemme, Ikrima Sabri, e il presidente della «Associazione degli ulema musulmani dell'Iraq», Haris al Dhari. Tutta gente che, come hanno esplicitato in un comunicato del 19 novembre 2004, hanno legittimato «la resistenza, dentro e fuori l'Iraq, fino alla liberazione dell'Iraq», specificando che «è jihad difensivo che non necessita di un comando generale e che comporta l'obbligo della partecipazione di tutti». Tutta gente che plaude agli attentati terroristici suicidi che massacrano gli israeliani o gli occidentali in Iraq. Tutta gente che impartisce gli ordini dall'Europa, come quello che annuncia per oggi una «Giornata mondiale dell'ira» contro la pubblicazione delle vignette raffiguranti il profeta Mohammad (Maometto).

Eppure Qaradawi e i suoi Fratelli musulmani dovrebbero sapere che la raffigurazione del profeta è sempre avvenuta nel corso della storia islamica. Se proprio non lo sapessero, vadano nel sito degli islamici riformatori e liberali www.muslimwakeup.com e nel forum troveranno un link che rimanda a una voluminosa raccolti di ritratti su tela e in miniatura, nonché vignette satiriche sul profeta. A parte ciò, anche qualora i musulmani non dovessero ritrarre il loro profeta, perché mai dovrebbe essere vietato a un non musulmano? Infine per quale ragione ai musulmani è ampiamente concesso ritrarre vignette offensive dei cristiani e degli ebrei, senza che sia stata proclamata alcuna «guerra santa» contro l'insieme dell'islam, mentre tutto il mondo sarebbe tenuto a un particolare riguardo nei confronti della sensibilità dei musulmani? Addirittura, con una sconcertante logica, il ministro dell'Interno saudita ha ieri reiterato la richiesta di una condanna da parte del Vaticano. Ma l'Arabia Saudita si è mai scusata con il Vaticano per i tanti cristiani che sono stati sgozzati in Iraq, massacrati nel Sudan, perseguitati ovunque nei Paesi musulmani? Noi siamo grati ai giornalisti francesi e giordani perché hanno dimostrato nei fatti di avere a cuore, al di là delle loro fedi o idee, una comune civiltà umana fatta di amore o di vita.

Magdi Allam
03 febbraio 2006