Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

giovedì, agosto 26, 2004

E' ufficialmente finita la vacanza. La tpo family si è riunita dopo queste tre settimane d'agosto. E tutto torna come prima. Comprese le passeggiatine fisiologiche col mio amico peloso. E domani mattina la sveglia ricomincerà a suonare alle 7.30.

Parliamo di Olimpiadi: oggi pomeriggio la nazionale femminile di pallanuoto sarà impegnata nella sfida valevole per l'oro olimpico contro la navigata compagine di arbitri e giudici corrotti...ops...volevo dire, contro il team ellenico.
Di conseguenza, sosteniamo queste simpatiche atlete che sguazzano nell'acqua, adornate di graziose cuffiette sul capo. Ma soprattutto perchè c'è un minuscolo pezzo della tpo family che codesto pomeriggio scenderà nella vasca: una lontana cugina, talmente lontana che a momenti non c'è più parentela, milita nella nazionale e mi auguro possa gioire per la vittoria finale.
Dunque siete tutti cortesemente invitati a fare il tifo.

Che poi magari vi fo conoscere tutta la squadra.

martedì, agosto 24, 2004

Stamattina mi sono svegliato un attimino tardi, causa rientro ad ore antelucane per il concerto della MerQury Band a Castelnuovo Scrivia.
I miei occhi appena schiusi hanno trovato il cielo grigio, l'aria raffrescata ma soprattutto diverse pozzanghere nel cortile di casa mia. Il che vuol dire, senza paura di essere smentito, che in un momento non ben specificato che va dalle 2.30 alle 11 qui è piovuto. I soliti ben informati mi hano poi confermato che in mattinata un po' di pioggia ha fatto la sua comparsa e ha nettato il suolo mandrogno.

E la sensazione che avverto è che l'estate sia giunta ad un punto di svolta. Già da qualche giorno l'aria mattutina era particolare, più fresca, meno umida. Il lenzuolo che copre il mio armonico e granitico fisico era sollevato fin quasi alle spalle al mio risveglio in questi ultimi dì. Questo vuole dire che durante la notte ho sentito freddo. Lievemente costipato, sto rivivendo tutte quelle sensazioni che da bambino mi facevano odiare i temporali e gli scrosci post ferragostani. Erano quei fenomeni atmosferici che facevano cambiare il tempo e mi facevano intuire che settembre era alle porte e dunque fine delle vacanze e inizio della scuola.
Adesso la scuola non c'è più. Ci sono una serie di lavori che devo fare. C'è la vita in questa città che sta riprendendo i suoi soliti ritmi. Ma la cosa non mi dispiace.

In merito a ieri sera, mi sono reso conto di essere un democristianaccio inciucista senza speranza se confrontato con un losco figuro completamente rasato che si aggirava per la piazza di Castelnuovo Scrivia, pieno di spillettine e borchiette che richiamavano sapori vagamente reazionari e conservatori e una toppa con una svastica grossa così.

Ho poi assistito ad un magistrale accordo diplomatico fra degni rappresentanti del corpo di polizia municipale del ridente comune che ha ospitato il concerto di Altavilla & co e lo smisurato milanese con il quale ho condiviso l'esibizione live, assieme al fidato vocalist del mio simpatico complessino.
Motivo del contendere: l'auto del milanese parcheggiata davanti ad un portone, non debitamente segnalato come passo carraio. In verità, il buonsenso non porterebbe a parcheggiare di fronte ad un portone. Ma, per essere obiettivi, la "non segnalazione" poteva lasciar spazio a molteplici interpretazioni. Risultato: niente multa ed una lieve lavatuccia di capo. Ma lo smisurato milanese ha dato subito l'impressione di essere in partita, sfoderando i suoi migliori numeri dialettici, abituato com'è a confliggere con i ghisa meneghini.
Alla fine, miei piccoli lettori, tutto si è risolto nel migliore dei modi: tutti abbracciati - noi, i vigili, gli abitanti del palazzo ostruito - a fumar spinelli e a ricordare gli anni del '68, durante i quali facevamo gli scavezzacollo fra un picchetto, una manifestazione ed un'okkupazione scolastica, sulle note dei Pooh e Simon & Garfunkel.
Quelli sì che erano tempi!

lunedì, agosto 23, 2004

Il mio migliore amico

Si dice che nei momenti di sconforto e tristezza non ci sia miglior rimedio se non confidarsi con qualcuno che ti sappia ascoltare.
Si dice che nei momenti di gioia e felicità non ci sia niente di meglio se non condividere con qualcuno l’euforia e un sorriso di soddisfazione.
A questo servono gli amici. Non ne ho molti, ma ce n’è uno in particolare che è sempre pronto a soffrire e gioire insieme a me.
Quando ho bisogno di lui non devo neanche chiamarlo, è sempre pronto, colmo e traboccante di preziosi consigli e battute di spirito. Ciò che mi colpisce ed attira è la sua capacità di farmi vedere le cose da un altro punto di vista…è un inguaribile ottimista: per lui il bicchiere è sempre pieno. La mia natura un po’ disfattista mi porta, anche dopo lunghe ed estenuanti chiacchierate, a vedere il bicchiere mezzo vuoto se non addirittura completamente vuoto.
E’ silenzioso ma basta fissarlo negli occhi per provare sensazioni di abbandono e rilassatezza. Un campo di grano maturo che fluttua sotto le irriverenti frustrate del vento.
Sono sempre da solo quando arriva, mi trovo sempre a fissare il vuoto, perso nei miei pensieri. Ma è sufficiente che mi distragga un attimo che lui si fa vivo. Posso essere a casa, posso trovarmi in giro per la città. Non importa. Lui sa sempre dove e quando trovarmi. E quando me lo trovo davanti mi accorgo di attendere le sue parole come un assetato attende l’acqua, agognata da tanto tempo.
Con lui mi trovo bene, il suo carattere schietto e sincero si adatta ad ogni situazione, ad ogni palato. E anche se all’inizio le sue parole possono apparirmi amare, man mano che le lancette dei minuti scandiscono il tempo, mi ritrovo ebbro delle sue idee e delle sue opinioni. Aggiunge brio e freschezza alle cose. Mi alleggerisce il capo da pensieri ingombranti e mi fa tornare a casa sereno. Non è cosa rara che, dopo lunghe ed estenuanti chiacchierate, il sonno mi colga e mi intorpidisca.
Ma senza di lui neanche il momento della festa è tale.
Aggiunge intraprendenza e un pizzico di sana incoscienza che mi permette di battere la timidezza. Ed è amabile. E’ capace di scatenare anche le persone con cui condivido il mio divertimento. Si fa amare ed è generoso con tutti.
Abbiamo tante passioni in comune: assieme guardiamo partite di calcio, i film, ci godiamo la vita notturna, condividiamo momenti di solitudine.
Anche se, di primo acchito, può sembrare freddo e distaccato, alla lunga ti scalda il cuore. Ma non bisogna fermarsi alle apparenze: in fondo, dentro di sé, è buono. Ha carattere e le sue parole sono sempre ricche di contenuti. Ed è un tipo alla mano. L’estate è il momento dell’anno in cui si può gustare veramente la sua compagnia. Seduti all’aperto, con la brezza della sera che rinfresca l’ambiente, non c’è niente di meglio che trovarselo di fronte. Inebrianti momenti che solo lui è capace di farmi vivere, momenti intensi ma fluidi, quasi dilatati, che si bevono tutti in un sorso.

Chi é?

venerdì, agosto 20, 2004

E' mezzanotte passata e sono qua davanti al monitor a constatare il mio sostanziale vuoto pneumatico cranico.
Sono tornato da due giorni ma già avrei voglia di andarmene di nuovo. Qui è tutto ancora un mortorio - o quasi. E per il momento ne approfitto, mi alleno per tornare alla quotidianità e sto facendo una cura spinta di film (e non una cura di film spinti).

Ovviamente mi ricordo pochissimi titoli:
- Era Mio Padre (peraltro già visto in dvd)
- Gentlemen's Game (o qualcosa del genere)
- Dogma
- The Dancer
- Amici Miei Atto II
- Ebbro di Donne e di Alcool (film coreano sulla vita di un pittore con gli occhi a mandorla vissuto nella seconda metà dell'Ottocento)
- uno con Ben Affleck e Samuel L. Jackson, nel cui titolo c'è la parola "reato"
- qualche spezzone qui e là di XXX e Taxidriver.

La mia tenuta casalinga è molto brucewillisiana: barba leggermente incolta, occhio mezzo chiuso, canottiera bianca che mette in risalto un pizzico di pelo e pantaloncini corti. E birra (durante i pasti, ovviamente).
Stranamente, da quando sono tornato a casa, solo oggi ho acceso lo stereo (mentre rifacevo i letti) e dalle twin towers di cd depositati in disordine sulla scrivania ho estratto un'antologia eighties dei Genesis. E' un periodo di fiacca anche per la musica. Ogni tanto metto anche il naso fuori casa. Fa abbastanza caldo, soprattutto la sera viene su una discreta umidità, quella che ti lascia un impalpabile velo appiccicaticcio sulle gambe.

Ieri sera sono uscito e sono andato in un locale in centro all'aperto. Ho preso la solita pinta di birra chiara ma, udite udite, non l'ho finita. Si vede che non sono ancora in forma.

In effetti questo limbo post - ferie e pre - lavoro (!) è più fastidioso di una domenica pomeriggio qualuque senza campionato.
Ma non importa. Domani devo fare un pizzico di spesa...il pane...e poi magari piglio la bici e mi faccio un giro da qualche parte.

Ma quand'è che arriva settembre?

mercoledì, agosto 18, 2004

Buonasera a tutti, belli e brutti!

Sono appena tornato da una 5 giorni in terra ligure con un amico.
Sole, mare, alcol, bistecche di vitello da quasi 4 etti l'una, aperitivi in riva al mare, concerto tributo a De Andrè col Golfo di Tigullio a far da scenografia.

Ovviamente non ho racimolato un bel tubo di niente in termini di cacciagione femminile ma almeno mi sono rilassato e mi sono pure abbronzato, tiè!

Il mio compagno di viaggio e vacanze, nonchè padrone di casa (in cui mi ha gentilemente ospitato), mi ha regalato momenti di ilarità assoluta. Ci conosciamo da una vita, i servizi segreti possiedono nei loro archivi addirittura una foto scattata assieme il giorno della Cresima. E poi abbiamo fatto il liceo assieme, siamo stati compari di università (anche se lui fa altro).

Al mio ritorno ho trovato Alessandria un po' più vuota del solito, la solita afa opprimente non c'è...e spero continui così. Domani mattina ricominciamo a mettere in moto il motore, devo fare due righe di spesa e altre stupidate del genere. I miei probabilmente si tratterranno alla tpo maison fino alla fine del mese. Nel frattempo ho già fatto una lavatrice di roba maleodorante, gli effetti collaterali della vacanza, mi sono scolato un bicchierino di amaretto, ho fatto un paio di telefonate agli amici per avvertire che sono tornato, ho eliminato un po' di stronzate dalla mia webmail e adesso doccetta.

I braccioli sono ancora gonfi..mi torneranno utili!

ps: il 26 agosto un amico calcherà un palco nella capitale d'Italia, imbracciando la sua chitarra e sono sicuro che butterà l'anima affinchè tutti possano continuare a sognare e divertirsi. Lui si chiama Alessandro. Il gruppo si chiama Everqueen. Se fate un salto da quelle parti, beh cercate di non perdervi lo spettacolo! Entrate nel sito e avrete tutte le informazioni che vi serviranno.

giovedì, agosto 12, 2004

Agosto in Italia = ferie.
Questo era una di quelle certezze che ti portavi dietro fin da bambino. Tipo i regali sotto l'albero a Natale, la gita fuori porta a Pasquetta, i mercoledì di coppa.

E quest'anno, soprattutto quest'anno, un altro luogo comune dell'agire e del pensare italico è andato a gambe all'aria. Comunque non ce l'ho mica con gli italiani che non vanno in ferie. Hanno le loro sacrosante ragioni.

Certo che però fa effetto svegliarsi la domenica mattina sul tardi e vedere che sotto casa c'è quasi lo stesso traffico di automobili che c'è in una giornata qualunque durante l'anno.

In queste settimane un poco afose e in questi ultimi giorni pure nuvolose, ho preso l'abitudine di inforcare la bicicletta e farmi qualche decina di chilometri fuori città. Per osservare meglio paesaggi visti sempre di corsa da dietro il finestrino della macchina. Per asciugare un po' il sudore di dosso, anche se comunque quando torno a casa devo obbligatoriamente farmi un doccia. Per fare un po' di movimento, visto che ho scocciatori che insistono affinchè ricominci a giocare a calcetto a settembre. Sono un po' nella stessa situazione in cui si trova Roberto Baggio. Tutti vogliono che torni a calcare i campi in erba sintetica. Soprattutto i miei avversari. E capisco anche il perchè :)

Comunque, nel girovagare distratto sulle due ruote, oggi sono passato di fianco alla viuzza che porta ad una cascina utilizzata dagli scout, in cui ho passato tre estati a fare l'animatore per i centri estivi organizzati dalle Suore Salesiane. Parliamo di più di dieci anni fa.
Beh, la curiosità è stata tanta e il manubrio ha sterzato verso destra, facendomi ripercorrere strade che nel 1990 facevo a piedi sotto il sole delle 13.
Hanno rifatto la strada, adesso è completamente asfaltata. Prima lo era solo in un breve tratto.
Le case attorno sono sempre uguali. Anche i cartelli, un po' stinti dal sole e dalle intemperie.
C'è qualche cancellata in più.
Ci sono alcuni cani da guardia che probabilmente allora non esistevano ancora.

Però il largo campo d'erba ai piedi di un ripida discesa in cima alla quale sorge la cascina è sempre lo stesso. C'è sempre la torretta in legno, mi sembra di avere intravisto dei tronchi adagiati al suolo, sui quali spesso ci sedevamo, sotto il sole cocente.
C'è sempre la salitina sterrata e ripida che porta alla cascina.

Sarà stata la luce del pomeriggio che volge verso sera, sarà stata l'umidità nell'aria...l'immagine che mi è rimasta impressa nel cervello appare scura, un po' stinta. Come se anche la vegetazione e tutto l'ambiente fossero visibilmente invecchiati col passare del tempo.

E' in questi luoghi che ho dato il mio primo bacio...è qui che NON mi accorsi che una delle ragazze più carine e simpatiche del gruppo (nonchè single) mi faceva il tiro. Idiota!
Per carità...niente rimpianti...però all'epoca, quando lo scoprii (anzi, me lo dissero ma ormai era troppo tardi), ci rimasi male.

L'unica cosa che il tempo non ha portato via sono quelle stramaledettissime zanzare, che adesso sono grosse come dei B52...e che non si sono lasciate sfuggire l'occasione di assaggiarmi una spalla ed un polpaccio.

Notizie di questi giorni:

1. ho cambiato il cellulare...evento epocale...l'altro (che ha 3 anni e mezzo) l'ho messo a riposo serbandolo per le situazioni di emergenza. Adesso per altri 3 o 4 anni sono a posto;

2. mi sono tagliato il pizzetto. Ora sono completamente glabro, in volto intendo...tranne le sopracciglia. E ho anche capito perchè, da dieci anni a questa parte, ho sempre tenuto un po' di peluria intorno alla mia bocca: per mascherare la solenne faccia da pirla che mi ritrovo! Per fortuna, però, fra qualche giorno potrò di nuovo coltivare il mio orticello...

venerdì, agosto 06, 2004

E mentre mi scolo una birra e ascolto Catch The Rainbow dei Rainbow (ma và?), mi viene in mente che l'altro giorno mi è venuto in mente un piccolo scorcio del passato...

So Far Away - Dire Straits

Here I am again in this mean old town
And you're so far away from me
And where are you when the sun goes down
You're so far away from me
So far away from me
So far I just can't see
So far away from me
You're so far away from me

I'm tired of being in love and being all alone
When you're so far away from me
I'm tired of making out on the telephone
And you're so far away from me
So far away from me
So far I just can't see
So far away from me
You're so far away from me

I get so tired when I have to explain
When you're so far away from me
See you been in the sun and I've been in the rain
And you're so far away from me
So far away from me
So far I just can't see
So far away from me
You're so far away from me

martedì, agosto 03, 2004

Eccoci qua, di nuovo a casa dopo un paio di giorni di divertimento.

Allora...fuori tuona e se vale il detto "tanto tuonò che piovve" allora stasera verrà giù il diluvio universale.
Però non mi fido, si sa...non ci sono più le mezze stagioni.

A proposito di fido, il mio amico peloso è un tantinello nervosetto. Se mi giro a guardarlo, incrocio i suoi occhi che mi fissano, un misto di curiosità e dubbio, la testa gli va su e giù ritmicamente...ste povere bestie trasudano dalla lingua, naso o, tecnicamente, tartufo e dai polpastrelli. E dunque eccole lì con la bocca spalancata e la cotoletta di fuori non appena la temperatura si alza.

Adesso, per esempio, si è sdraiato sotto una finestra col muso rivolto verso il muro. E non mi guarda più. Ma le orecchie sono dritte, non sta dormendo. E' sicuramente distratto da alcune voci che provengono dalla strada.

E sì, perchè sotto casa mia c'è un distributore automatico di sigarette, luogo di ritrovo di nottambuli tabagisti che non si preoccupano minimamente di abbassare il volume della loro voce. Se a questo mescolate qualche tuono come Dio comanda e il rumore del camion della nettezza urbana che svuota i cassonetti...toh, sta piovendo. Speriamo porti via un po' di umidità ma soprattutto i tipi davanti alla macchinetta delle sigarette.

Ok...il mio amico peloso è sempre nervoso...si è infilato tra la sedia (su cui sono seduto) e la scrivania dove il pc fa bella mostra di sè. Spostando la sedia, che ha delle pratiche rotelline.

Ohhh...una ventata di aria fresca...tuono...il picchiettio della pioggia sulla strada...sta crescendo di intensità...orpo se cresce...il mio amico mi sta leccando un piede...non mi piacciono ste cose fetish.

Diluvia. Azz. Mi giro una paglia. Ecco fatto. Circolano voci incontrollate da queste parti, secondo le quali domani dovrebbe far brutto tempo nel ridente comune in cui io abito. E la cosa mi infastidisce punto. Volevo farmi qualche chilometro in bicicletta.

Passano un paio di macchine...rumore di asfalto bagnato...mi piace andare a dormire quando fuori piove, soprattutto se dormo con le finestre aperte. La pioggia mi culla. E poi non si crepa dal caldo.
Ecco, vado...michia che tuono..me la sono fatta sotto O__o dicevo, finisco la sigaretta e vado a dormire. Domani mattina presto mi attende la passeggiatina fisiologica con mister Quattrozampe.

Buonanotte ai suonatori.

domenica, agosto 01, 2004

Domani si parte.
Meta: Viareggio
Motivo: concerto dei Killer Queen
Durata: un paio di giorni, quanto basta per andare al mare, prendere un po' di sole, stare con gli amici.

Insomma, qualunque cosa pur di staccare la spina, in quest'estate fatta di vacanze a spizzichi e di pensieri.
Poco tempo ma, come si suol dire, di qualità.

Adesso mi preparo la borsa per domani. Il treno parte alle 8.30. Sarà pieno e in ritardo, ma non importa.

Come dicevo, andare per andare via...